sabato 10 aprile 2010

L'amore al tempo di internet



Ricordo con esattezza la mia prima mail spedita.
Era il dicembre del ’99 e, appassionato qual’ero e sono dei Simpson, decisi di mandarne non senza qualche difficoltà una alla Fox.
Ovviamente non mi risposero ma da quel giorno il simbolo della chiocciola non mi avrebbe più spaventato anzi cominciai ad entrare nel meccanismo perverso delle chat e a conoscere centinaia di ragazze con cui scambiare mail su mail.
Ma i messaggi che scambiavo con queste ragazze , sarà stata l’età e la tempesta di ormoni, non sono per nulla paragonabili alle e-mail dei protagonisti de “Il sognatore di algoritmi”.
Giulia Fresca – ingegnere ,giornalista e non per ultimo scrittrice – non inventa per il suo romanzo nulla di nuovo: nell’anno del Signore 2035 viene trovato un CD con tutte le e-mail , le conversazioni tra Antoñejo e Jodie.
Due personaggi dai nomi strani ma dai comportamenti così comuni che avrebbero fatto la fortuna di un qualunque libro di Federico Moccia .
Scambiarsi via internet lunghe e zuccherose frasi del tipo << ma gli occhi non si possono uccidere, sono lo specchio dell’anima che non muore>> intervallando tutto questo con articoli di cronaca e soffi poetici (poesie) è ciò che farà scatenare l’algoritmo dell’amore.
Me li immagino Antoñejo e Jodie, bellocci come Tom Hanks e Meg Ryan in “ C’è posta per te” (1998), seduti nelle loro poltrone davanti ai loro PC a discutere di fisica nucleare e poesia aspettando impazienti il momento di incontrarsi.
Un libro consigliato a chi vuole spappolarsi il cervello e far aumentare il livello di glicemia nel sangue.
Se invece volete far scattare il vero algoritmo dell’amore prendete venti euro – che è poi il prezzo del libro- e invitate un ragazzo/ una ragazza a bere qualcosa al vostro locale preferito.
I vostri neuroni ( e non solo) vi ringrazieranno.

3 commenti:

  1. Obbligo, dovere, mi sento chiamata in causa. Consapevolmente o meno, alla fine hai detto le stesse cose che ho scritto nella recensione al "Sognatore". Due figure comuni che scrivono. Scrivono qualcosa che potrebbero scrivere tutti con frasi che starebbero bene sulla bocca di tutti. Però io non me li immagino sulle poltrone con il pc davanti... credo che lo scopo di Giulia Fresca fosse quello di far in modo che il computer diventasse uno strumento secondario, come se ad un certo punto bastassero i pensieri non ci fosse bisogno di nulla più.
    La glicemia sale, è vero, infatti è questo che meno ho gradito nella lettura, ma per il resto credo che non si tratti poi di comunicazione moderna. L'amore al tempo di internet? No. Togli il pc e le e-mail, metti un bel foglio da lettera, con o senza ricami e decorazioni corinzie, e una stilo, una di quelle che macchia sempre e che segna di nero il dito mignolo destro (o sinistro, nel caso tu sia mancino). Otterrai il medesimo risultato. Nulla di nuovo, già. L'hai detto te stesso.

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  2. Obbligo, dovere, mi sento chiamata in causa. Consapevolmente o meno, alla fine hai detto le stesse cose che ho scritto nella recensione al "Sognatore". Due figure comuni che scrivono. Scrivono qualcosa che potrebbero scrivere tutti con frasi che starebbero bene sulla bocca di tutti. Però io non me li immagino sulle poltrone con il pc davanti... credo che lo scopo di Giulia Fresca fosse quello di far in modo che il computer diventasse uno strumento secondario, come se ad un certo punto bastassero i pensieri non ci fosse bisogno di nulla più.
    La glicemia sale, è vero, infatti è questo che meno ho gradito nella lettura, ma per il resto credo che non si tratti poi di comunicazione moderna. L'amore al tempo di internet? No. Togli il pc e le e-mail, metti un bel foglio da lettera, con o senza ricami e decorazioni corinzie, e una stilo, una di quelle che macchia sempre e che segna di nero il dito mignolo destro (o sinistro, nel caso tu sia mancino). Otterrai il medesimo risultato. Nulla di nuovo, già. L'hai detto te stesso.

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  3. ognuno di noi può avere nel propri pc ciò che scrivono Jodie ed Antonejo ma il loro dialogo nasce dalla casualità e non dalla ricerca. In Sognatore di Algoritmi di Giulia Fresca, che ho letto e riletto, sono i Valori Assoluti a farla da padrone e la creazione, tra i due protagonisti principali, di un loro codice linguistico non è certo da sottovalutare. Un linguaggio moderno, esclusivo ma non contratto, nato dalla scelta voluta di evitare chat ed sms che farebbero sparire i contenuti in un click. Ma tutte le tematiche sensibili toccate nel romanzo non le consderate? Vi capita normalmente di avere un romanzo che abbia al suo interno narrativa, poesia, articolistica e racconti brevi? Non credete di essere di fronte ad una rivoluzione del romanzo scritto? E sulle poesie che danno anima a fredde email, siete davvero così insensibili? Il romanzo è eccezionale e lascia quel giusto senso di amarezza solo ha chi usa la rete per il desiderio di relazionarsi e poi avere la forza di spegnere il pc per invitare a cena la persona conosciuta. Antonejio però è e resta un perfetto anonimo ed il romanzo mette in evidenza proprio la necessità di usare i pc ma di relazionarsi con gente "vera"...Rileggetelo..troverete il senso della storia! E' un grandissimo romanzo e non ha nulla a che vedere con quelli che avete citato!

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