sabato 20 novembre 2010

Amuchina


Mi accorgo di essere arrivato a mensa non perché sento la puzza di fritto che mi penetra fin dentro le cellule e mi rimane addosso come una seconda pelle o perché devo dribblare mille e più anime affamate e porgere il vassoio vuoto all’inserviente di turno che con la faccia incazzata mi versa un mestolo di pasta con un goccio di sugo liquido misto ad acqua
So di essere a mensa quando vedo ragazze sedute al tavolo che compiono tutte lo stesso gesto prima di cominciare a mangiare: strofinarsi le mani con un gel dall’odore nauseabondo di ammoniaca e limone .
Una sorta di rito scaramantico per disinfettarsi dai mali del mondo.
Poi le vedo le stesse ragazze in giro sui pullman pieni di zingari barboni e drogati vari , nei locali o mentre fanno shopping a maneggiare soldi e mi chiedo se quel gel le proteggerà.
La gente si aggrappa a tutto pur non di morire per una stupida influenza ( suina? Di suino ho solo i wurstel nel frigorifero…) e la pubblicità ha fatto centro anche stavolta.
Milioni e milioni di boccette di amuchina vendute come elisir di lunga vita e le mani diventano lisce e profumate come tante bottiglie di mastro lindo.
Ma per piacere, evitate di usarla mentre gusto con evidente soddisfazione e gioia la mia pasta al pesto rosa.

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