mercoledì 9 novembre 2011

La testa del Capitano


Buon compleanno Capitano !!!

37 anni di vita esemplare di cui 20 trascorsi sui campi di calcio tra il campo di casa a Padova e la magione di sempre : la Juventus.

Eppure oggi che i filmati delle sue imprese balistiche si sprecano, non è di quella che voglio parlarvi… bensì di testa. Che testa la sua testa! Non per i colpi di, pur trattandosi di uno che la sua l’ha usata sempre e bene.

Ma di quell’altra. Quella che si usa per pensare. Per cercare e trovare ragioni ed energie, motivazioni, lucidità.

Passa da lì nel caso di Del Piero che nonostante stia ormai percorrendo gli ultimi metri prima dell’addio continua a regalare al suo pubblico il fosforo del suo giocare concedendosi l’ultima ribalta utile per consumare una vendetta muta.

Le parole, nel calcio, contano pochissimo, sono troppe, e spesso leggere anche se pronunciate con gravità.

Le parole su questo ragazzo sono continue, sono state, per anni, sintonizzate su una sorta di inevitabile, inesorabile rimpianto. Del Piero? Perduto, satinato, infortunato. E’ ancora: irrecuperabile, tramontato finito.

Con indulgenza, intendiamoci, persino con affetto ma insomma, bollato come bollito.

Questo di lui si disse, si è detto, anche “se sono cose che si dicono”, anche se c’è stata fatica e ruggine, e in effetti un infortunio grave.

Gli esseri umani non considerano mai i danni delle loro leggerezze.

Mai.

Ma una persona basta guardarla, ascoltarla un po’, osservarla davvero per comprenderne la pasta, la materia prima. Per capire che la testa c’era, c’è. Qualcosa che fa da additivo, che spinge sempre, in campo, nella vita, come una benzina magica, senza prezzo. Soprattutto quando cala il sole, quando arriva il buio; è materia indispensabile per gente a posto, uomini integri, campioni fuori taglia, non solo nello sport; gente così è un piacere incontrarla, offre imprese e sorprese anche quando l’impresa non è prevista, non più. Dagli altri, ovviamente. Da chi, la testa usa poco, meno, e magari la perde.

Anche se oggi quella non serve affatto. Basta infatti,fare un po’ di silenzio per sentire un’ovazione. Una sola, di liberazione e d’augurio.

BUON COMPLEANNO CAPITANO!!!

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