sabato 18 maggio 2013

Roberto Saviano: una tregua per resistere nel dannato gioco dell'esistenza

Ci sono persone che ti fanno sentire fieri d'essere su questa Terra.

Persone che contro ogni ostacolo s'ergono come un macigno, e alle ondate resistono come scogli; sfidando il vento e il rombo di bufera.
Persone di cui si parla sempre in punta di fioretto e le braccia larghe in segno di sgomento, generando sorpresa, incoraggiando emulazione.
Negata in partenza da un soporifero e transitorio amor patrio che quasi sempre scollina in un afflato di baro campanilismo che esce a fatica dai ranghi di un vuoto rimpallarsi di responsabilità che s'annullano quando e' il momento di darsi da fare.'
Perche' in fondo, siamo cormorani che nel grasso petrolio si impaludano, bottiglie che il vortice dei flutti fa girare, giunchi che piegano alla tempesta in cerca di messaggi o di risposte nella coperta dell'oscurita'.
Ecco perche' spesso e volentieri si ha bisogno di una lanterna che orienti il cammino e giustifichi lo sforzo di resistere sotto questo imprecato cielo di provincia
Questo e' tanto altro e' stato per me inc
ontrare questa settimana all'universita ' Roberto Saviano: una tregua per resistere nel dannato gioco dell'esistenza sapendo di poterlo fare con sensibilita' e finezza.
Ipse dixit.
Parole dolcissime in tempi asperrimi che non dimentichero' mai che nessuno mi avrebbe mai rivolto se il professor Nuccio Ordine dimostrando coraggio e lungimiranza non mi avesse  inopinatamente coinvolto.
Chi e' Nuccio Ordine? un uomo colto, lungo e brizzolato che ha commesso l'impudenza di volermi bene.
Forse troppo per uno piccolo come me.
Ma chi lo sa, forse, si diventa grandi anche cosi'...

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