domenica 13 settembre 2015

Dove è finita la Juventus?



Dove è finita la Juventus? Forse lontano, oltremare, su onde radio nel vento dove le parole galleggiano portandosi l’infinito.
La musica, la voce, il campo racconta d’anime assetate della vita in cerca di qualcosa d’indistinto che la ragione fatica a trovare. Sperso in quella sera di giugno quando magnifica orchestra, la Juventus  ricamava larghi gesti nella sera sullo sfondo di nuvole ramate blaugrana : reiterando la grazia della gioventù dentro le libertà dell’estate.

La sua bellezza acuiva la fatica di dire, di starle vicino, seguire ogni suo passo come un’ombra per godere il frutto della presenza. Inattesa c
orona, dignitosa antagonista.
Adesso che è sogno e ricordo lascia in dono solo l’assenza, stringendo nell’aria cupa del tramonto i voli morbidi, le dita: sfuggono lievi come falene aggrappate alle lancette del tempo sottese a una rovinosa abitudine stoppata  ieri sul finir della contesa da un rigore di grazia sabatina.

Ogni tanto a fatica si riconosce un volto sfuocato che si riflette nel cristallo lucido di un colpo da campione o una corsa da puledro.

Potrebbe esser gloria ma un lento profeta non porta  lieta novella e la vittoria indugia treni che passano veloci e non sostano a Torino sponda zebrata puntando i freni, sul binario in bianco e nero del trascorso  arrestandosi in un acre innesto d’immalinconito autunno.



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