mercoledì 1 febbraio 2017

In fondo, un italiano può

L’Italia pallonara e onirica ha un problema: non arriva a maggio. Tutto si decide molto prima togliendo a tutto il resto, entusiasmo e imprevedibilità. Cosicché gennaio e il suo mercato passa tranquillo senza avventatezze né sterzate paurose.
Il futuro è lì a pochi chilometri di distanza perché rovinarsi il fegato in  spericolate gite fuoriporta?
Giammai che la salute da queste parti, è sacra.
Ne è conseguito un mercato casalingo e oculato, dove a prendersi la scena una volta tanto son stati gli italiani con grinta e autorevolezza (Gagliardini all’Inter), valore e stazza Pavoletti passato dal Genoa al Napoli per quindici milioni.
Il resto? Puro contorno con qualche provvida e costosa escursione nel futuro da parte della Juventus (Caldara e Orsolini) e nomi e cognomi che, spiace dirlo, non cambieranno le sorti di un torneo ancora e  sempre a tinte bianconere juventine.
Ma andiamo nel dettaglio che è meglio.

Atalanta: 7 Ampiamente vinta la  scommessa Gasperini , la Dea non sperpera le sue chanche di qualificazione Uefa rinunciando da subito al solo Gagliardini guadagnando un pacco di soldi da Caldara, lanciando giovani e prendendo buone alternative.
Che cosa chiedere a un allenatore e una squadra partita malissimo? Un finale in gloria.
Visto il livello del calcio italiano più che possibile.

Bologna: 6 Dismesso qualche anziano dal brillante passato, (Morleo, Acquafresca, Floccari), linfa giovane in avanti col croato Petkovic e dietro col colombiano Valencia.
Quando la salvezza è in banca far rivoluzioni non serve e Bologna s’adegua tranquilla.

Cagliari: 6 Se non fosse per qualche strepito di troppo da parte della tifoseria ci sarebbe da andare tutti al mare a farsi i selfie tamarri insieme a quei gran truzzi di Borriello e Vieri e la loro interminabile sfilza di fighe da calendario.
Ma siamo a gennaio e il mare d’inverno è una canzone scritta nel 1983 da Enrico Ruggeri cantata da Loredana Bertè.
Trentaquattro anni dopo, in Sardegna l’addio di Storari non ha sconvolto nessuno, Faragò è un investimento interessante e il ritorno di Ibarbo un disperso comprimario.
Al resto ha già pensato quel gran mattacchione di Marco Borriello. Beato lui.

Chievo: 6 Ammettiamolo, una volta trattenuto Castro non serviva scialacquare.
C’è Gakpè però. Peperino togolese già visto di corsa e intermittenza al Genoa e all’Atalanta, non ha lasciato tracce.
A tutto il resta pensa Maran. Non è poco.

Crotone: 5 Tanta severità spiace. Ma un occasione come la serie A andava affrontata con  spirito e uomini diversi. Si dirà: ma i pitagorici han sempre lottato . sì ma non basta.
Cedere all’ultimo Palladino per sostituirlo con Acosty, onesto cursore di fascia, sa tanto di preparazione alla prossima serie B. Kotnik? Lasciamo stare. È più facile scriverne il nome piuttosto che lo sloveno riesca a incidere in serie A.

Empoli: 5,5 N on siate sgomenti. La squadra è già salva certo ma non è cresciuta. Con Martusciello anzi si è pericolosamente arrestata in un assurdo intorpidimento.
La squadra gioca male e segna poco e la riscoperta di Michedlidze non serve a mascherare l’ombra di una stagione sprecata. Saponara già venduto poi un pericoloso indizio di spiaggia e ombrellone in piena stagione fredda. No e poi no.

Fiorentina: 6,5 Corvino è un grande. Kalinic di più.  Sportiello e Saponara lo diventeranno presto perche Firenze è la piazza giusta per emergere e sorridere. Certo, più dell’Uefa non potranno centrare, ma dopo gli strambi esotismi di un anno fa, un po’ d’orgoglio italiano ci voleva.

Genoa: 6 Ci risiamo. Non si fa a tempo a fraternizzare con Perin e soci che il fato e Preziosi cambia tutto senza motivo.
Ok i 23 milioni incassati da Rincon e Pavoletti, ma a volte, si ha l’impressione che il presidentissimo genoano compri solo per complicare le cose al valente Juric che ogni volta deve rimontare il suo giocattolo che resta ancora di assoluto valore però che stress.

Inter: 7,5 Sembra incredibile ma se ci voleva una proprietà cinese a convincere l’Inter a puntare su un italiano l’indonesiano Tohir poteva mollar prima.
Si sarebbe evitato l’equivoco De Boer e trascorso una stagione tranquilla e rivolta al futuro .
Già roseo con Gagliardini in mezzo e Pioli in panca.
Il resto sarà un sudato quarto posto. Comunque una buona base in vista dei prossimi traguardi.

Juventus: 8 Rincon non strappa applausi ma regala reattiva solidità in mezzo.   Caldara un’aura di radioso futuro. Se poi quei tre là davanti reggono e Mandzukic non si rompe a far il tornante ogni traguardo è possibile. Sì anche quello dalle grandi orecchie.

Lazio: 6,5 L’aquila è una creatura tutta di Simone Inzaghi. Rinforzarla sarebbe servito ma se Lotito non c’è…
La Lazio gioca bene vince e sogna…
Quanti l’avrebbero scommesso dopo l’ultima estate da incubo?

Milan: 6 Ocampos e Deulofeu ad esser parchi van pur bene, ma è tutto il resto a non convincere.
Montella è bravo a far oro con il piombo, ma arrivare in Uefa sarà durissima se non impossibile.

Napoli 7,5 A leggere i numeri di Mertens e compagni vien da chiedersi: era così necessario Pavoletti?  Certo che sì.  
Ottimo aver trattenuto Giaccherini. Superbo essersi liberati dell’intraducibile El Kaddouri.

Palermo: 4 Semmai Posavec e compagni nutrissero ancora velleità di salvezza, la cessione degli svedesi Hiljemark e Quaison a Genoa e Mainz (non certo Barcellona e Real Madrid), l’avranno di certo abortite.
Assurdo per Palermo depauperare una risorsa come la massima serie.
 Sunjic e Silva non ne faranno la storia naufragando insieme a una città che con Guidolin in panca, è stata anche capolista.

Pescara: 6 Peccato. Perché la squadra di Oddo gioca bene e ci prova pure sul mercato pescando figure altisonanti.
Ma se la palla non  entra il delfino non  sorride e la barca affonda. Peccato perché Oddo farà strada.

Roma:5 Se Paredes è in forma Grenier non serve a nulla e in questa ronda finalmente italiana un altro straniero stona e quasi mette in forse un secondo posto del tutto acquisito.

Sampdoria: 6 I tempi degli show e di Eto'o son finiti . per fortuna. Restano da applaudire un Muriel in ripresa e uno Schick davvero ok. Non è poco.
Spiace per Cassano ma lo strappo era inevitabile.

Sassuolo: 6,5 Solo ammirazione per Squinzi e soci. Bravo a resistere su Defrel e Pellegrini dimostra che la provincia non è solo un prodigo serbatoio per le grandi del calcio.
L’Europa in fondo, s’è vista anche lì e finche è durata è stata bellissima.

Torino 5,5 Da Cairo era lecito attendersi qualcosa di più. C’è Iturbe. Ma non è la differenza che si pensava e la rincorsa  Uefa per Belotti e compagni è in salita.

Udinese: 6 Il vero acquisto è Lasagna.  Piatto succulento della prossima A la sorpresa è Delneri . Sempre bersagliato per una lingua non comprensibilissima, è riuscito a rimettere in piedi il mappamondo friulano ricordando a tutti perché dopo il Chievo era stato scelto dal Porto campione d’Europa.

In fondo, un italiano può. Gagliardini insegna.

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